Vorrei tanto avere la mente
libera da preoccupazioni per raccontarvi la meravigliosa esperienza che ho
vissuto a Treviso…ma il lunedì è stato un risveglio traumatico…
Dolore al ginocchio…mai sofferto
di dolori al ginocchio…eppure non molla…è lì gamba destra, nella parte
posteriore esterna…ieri ho provato a correre i miei soliti 10km post lavoro…e
il dolore c’è…non eccessivo ma persistente…spero sia solo un po’ di
infiammazione che con il riposo sparirà
…spero…
Che dirvi di Treviso, cittadina e
maratona che mi hanno entusiasmato.
Un pubblico così caloroso Milano,
con il suo continuo via vai di gente frenetica e nervosa anche la domenica, se
lo scorda proprio…ogni centro attraversato sembrava festeggiare una festa di
paese…
Ti senti importante, sembra proprio
di portare a termine un’impresa straordinaria…e che dire di quei bambini a
bordo strada che allungano la mano per farsi dare un “cinque”, non puoi non
ignorarli, non puoi ignorare la loro felicità dopo il tuo tocco, e non puoi
ignorare la tua felicità
…mi sono sentita veramente un
atleta!!!
Con la squadra la partenza era
prevista da Vittorio Veneto…sveglia, colazione abbondante in albergo, tappa
bagno…ed è già ora di salire sul pullman…
Arriviamo a Vittorio Veneto
giusto in tempo per fare le foto di squadra, consegnare la borsa e fare un po’
di riscaldamento e mettersi in griglia…pronti per la partenza.
Inizio ad un ritmo blando, ho
paura, non voglio strafare, e oggi non ho nessuno cui fare affidamento durante
il percorso (come era successo a Milano l’anno scorso).
Il percorso è leggermente in
discesa, ma cerco comunque di tenere il freno innescato.
Fino al 15° sto con Francesco,
non ci scambiamo molte parole, so che a lui non piace essere “importunato”,
vuole rimanere concentrato e quindi lo rispetto…ma io mi sto proprio annoiando,
al che aumento un po’ l’andatura.
Allo stacco mi segue il compagno
Emanuele, alla sua prima maratona, che ogni tanto cerca di spingere per andare
più avanti…
Io con una inaspettata pazienza
gli dico che preferisco rimanere a quel passo almeno fino al 30°…
…è ancora lunga…e quindi decide
di ascoltarmi e proseguire con me.
…al 21° inizio ad avere fame,
quindi inizio ad integrare…
Al 30° Emanuele scherza sul “fatidico
muro”…e ad un certo punto non lo vedo più al mio fianco…evidentemente ci ha
proprio sbattuto la fronte contro il muro!!!
…io di testa sono forte, lo so, e
vado avanti per la mia strada…
Quando inizio a recuperare e
superare un sacco di gente, la testa si esalta, dal 35° vorrei incrementare
ancora un po’ il passo, ma un dolore alla gamba sinistra me lo impedisce…
39°…inizio a vedere le Madonne,
ma so che è fatta e inizia a venirmi un groppo alla gola…
L’ingresso in città è stato
fenomenale, tanto che riesco a correre l’ultimo km a 4’10 – 4’05 con i
lacrimoni agli occhi…
…ed infine eccolo lì davanti a me
il traguardo…alzo le braccia al cielo…
…e ringrazio solo me stessa e la
mia tenacia, perchè dopo il secondo brutto infortunio non ho mollato (come gran
parte della mia famiglia chiedeva) e con testardaggine ho raggiunto il mio
obiettivo.
Ora vorrei solo sparisse questo
dolore al ginocchio…
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